Buongiorno amici, pronti per leggere?
Bene perché oggi vi presento due thriller di Roberta De Tomi.
Partiamo col primo romanzo, che si intitola “Trappola d’ardesia”.
“L’unica certezza che ha è che il passato è tornato a riscuotere un credito con interessi a tinte rosse e nere. Rosse come il sangue, nere come la morte”.
Maddalena Incerti, anonima commessa di provincia, ce l’ha scritto nel cognome: la sua insicurezza cronica è la condanna a una vita mediocre in cui rischia di affondare. Tutto cambia quando soccorre una donna in stato confusionale e scopre che l’identità da lei fornita è falsa.
Il mistero s’infittisce quando la sconosciuta riesce a scappare dall’ospedale in cui è stata ricoverata, pronta a far esplodere la propria rabbia e le proprie ossessioni in un vortice di sangue, morte e vendetta.
“L’unica certezza che ha è che il passato è tornato a riscuotere un credito con interessi a tinte rosse e nere. Rosse come il sangue, nere come la morte”.
Maddalena Incerti, anonima commessa di provincia, ce l’ha scritto nel cognome: la sua insicurezza cronica è la condanna a una vita mediocre in cui rischia di affondare. Tutto cambia quando soccorre una donna in stato confusionale e scopre che l’identità da lei fornita è falsa.
Il mistero s’infittisce quando la sconosciuta riesce a scappare dall’ospedale in cui è stata ricoverata, pronta a far esplodere la propria rabbia e le proprie ossessioni in un vortice di sangue, morte e vendetta.
Ed ecco un estratto:
"La sconosciuta rovescia il capo sulla testiera del sedile, ansimando. Maddalena abbassa tutti i finestrini.
– Respira lentamente.
La donna si precipita con uno scatto fuori dalla Panda e vomita nel fosso. Maddalena la segue e la sorregge per le spalle. Sente la pelle fredda, il corpo scosso dalle contrazioni dello sforzo. Non sa come comportarsi. Vorrebbe farle delle domande ma forse non è il momento. Negli occhi che la fissano vede troppa confusione e il bisogno di conforto.
– Torniamo in auto?
La domanda riceve un sì bisbigliato. Insieme, tornano nell’abitacolo dove la donna scoppia a piangere, borbottando parole senza senso.
Maddalena sente il suo dolore: è come se le entrasse dentro, una serie di spilli che pungono il cuore e l’anima. Ha l’impressione che la sofferenza nasca da situazioni viscerali. Non è una storia d’amore andata male. C’è un malessere che pervade il corpo sconvolto. Come una violenza subita in un rapporto di collaborazione continuativo con una vita crudele.
– Vuoi raccontarmi che cosa è successo?"
– Respira lentamente.
La donna si precipita con uno scatto fuori dalla Panda e vomita nel fosso. Maddalena la segue e la sorregge per le spalle. Sente la pelle fredda, il corpo scosso dalle contrazioni dello sforzo. Non sa come comportarsi. Vorrebbe farle delle domande ma forse non è il momento. Negli occhi che la fissano vede troppa confusione e il bisogno di conforto.
– Torniamo in auto?
La domanda riceve un sì bisbigliato. Insieme, tornano nell’abitacolo dove la donna scoppia a piangere, borbottando parole senza senso.
Maddalena sente il suo dolore: è come se le entrasse dentro, una serie di spilli che pungono il cuore e l’anima. Ha l’impressione che la sofferenza nasca da situazioni viscerali. Non è una storia d’amore andata male. C’è un malessere che pervade il corpo sconvolto. Come una violenza subita in un rapporto di collaborazione continuativo con una vita crudele.
– Vuoi raccontarmi che cosa è successo?"
Il secondo romanzo si intitola “Laura nella stanza”.
Diego, un passato da Don Giovanni a “cinque stelle” coronato da una vicenda a rischio revengeporn, vede vacillare la sua convivenza con Giulia quando inizia a ricevere dei messaggi anonimi deliranti e ricorrenti.
I sospetti ricadono su Laura, definita la “matta” o la “sciroppata” in quanto strana e da sempre innamorata in maniera patologica di Diego. La giovane nega le accuse e, quando interviene Lucrezia, ex fidanzata di Diego, si convince a prendere parte a un piano per smascherare la vera responsabile della trama ordita contro di lei.
Sarà Giulia, da sempre considerata la donna perfetta, ma stranamente legata anche lei a Lucrezia?
O Laura è davvero la matta del villaggio, incapace di redenzione?
NB: il libro si presenta in tre edizioni, due con copertina viola (con finale) in digitale e in cartaceo e una con copertina bianca con il finale da completare e da inviare all’autrice, la cui mail si trova nella pagina contatti del suo blog.
Ecco l’estratto:
"Dopo il caffè, dentro la stanza e tutto il mondo fuori, come nella canzone di Vasco Rossi, Laura ascoltava le sensazioni che aveva in testa. Sfiorarono il cuore, irruppero nello stomaco, nel fegato, si parcellizzarono in basso, come gocce che, cadendo lentamente ma inesorabilmente, si risolvevano in una tortura senza fine. Come diceva Lucrezia, uno stillicidio. Tutto quello che non poteva dire, si accumulava come polvere sui mobili. La sua cantina era sempre più chiusa e la polvere un cumulo ormai troppo pesante.
Scagliò la tazzina vuota contro il battiscopa.
«Maledizione!»
Il gorgheggio del Huawei, posato su una pila di riviste ingiallite, attirò la sua attenzione. Si mosse, evitando per caso i frammenti di vetro sparsi sul pavimento: li sfiorarono, lievi, come quelli di una danzatrice, fino alla meta. Tremava tutta; anche le mani che afferrarono l’oggetto.
Lesse il messaggio, buttando fuori le tensioni.
Tesoro, sono qui.
Il tremito ai nervi si placò, sostituito da un sorriso.
Lei era tornata.
Continuò a leggere il messaggio.
Mi raccomando, vestiti come un anno fa."
Entrambi i libri sono in vendita su Amazon.
Buona lettura!
E per concludere, io e la signora Waleys abbiamo intervistato l’autrice!
Siete pronti a conoscere meglio Roberta De Tomi?
1-De Tomi. Un caso oppure il destino ci ha messo lo zampino?
Bella domanda: un po’ di tempo fa, un contatto di Fb mi chiese se fosse un “nome d’arte”. Di certo la mia passione per i libri risale dall’infanzia, complice anche lo zio libraio. Il resto… si vedrà…
2-Perché hai deciso di scrivere?
Non è stata una decisione, almeno non all’inizio, piuttosto di un’urgenza di raccontare; la pagina bianca mi ha aiutato a superare le mie timidezze perché, se da una parte ero tutta inchiostro, dall’altra – sul fronte dell’espressione orale – ero silenziosa (ora, meno). In seguito ho scelto la scrittura come lavoro,nelle diverse declinazioni: dal copy al giornalismo passando per i Social e la creazione di contenuti digitali. Sulla narrativa e multimedialità: qualche commissione e poi i corsi di scrittura creativa.
3-Qual è il personaggio a cui ti sei più affezionata?
Domanda non facile, ne ho più di uno.
Melody – “Melody, la Vestale di Inventia - perché incarna una mia passione: gli anime e i manga cui è ispirata. Pari merito per Alice che a volte torna nel labirinto, ma non per colpa sua. Serena Balti di “Trappola d’ardesia” (Delos Crime), per il suo animo travagliato, con la sua controparte, Maddalena, che ha sorpreso anche me, a un certo punto! Mai sottovalutare le persone, soprattutto quelle che per anni sono rimaste negli angoli. Infine, dello stesso racconto lungo, Valerio Scarabelli, il giornalista precario in cui ho riversato una piccola parte di me, ai tempi in cui le notizie erano il mio pane e, a volte, il mio intrigo da risolvere.
4-Perché nel libro Laura nella stanza hai lasciato il finale aperto?
La versione senza finale è nata per dare la possibilità al lettore di giocare con la storia. In realtà esiste anche la versione con il finale che, su richiesta, invio a coloro che hanno acquistato il “senza finale”. Potrei anche chiamarlo un gioco di scrittura creativa, inscritto nel già torbido meccanismo di questo thriller d’eros e intrigo.
5-Progetti per il futuro?
Dicevo, il 2020 è stato un anno di blocco, sia per la narrativa sia per progetti audiovisivi. Sono in attesa, avendo consegnato due lavori (un romanzo e un racconto lungo). Inoltre per l’estate conto di pubblicare in self il secondo libro dedicato alla Vestale di Inventia. Mi auguro che la primavera in arrivo porti alla ripresa del tutto. Con quello che è accaduto, occorre avere pazienza e tenere le dita incrociate.
Siete pronti a conoscere meglio Roberta De Tomi?
1-De Tomi. Un caso oppure il destino ci ha messo lo zampino?
Bella domanda: un po’ di tempo fa, un contatto di Fb mi chiese se fosse un “nome d’arte”. Di certo la mia passione per i libri risale dall’infanzia, complice anche lo zio libraio. Il resto… si vedrà…
2-Perché hai deciso di scrivere?
Non è stata una decisione, almeno non all’inizio, piuttosto di un’urgenza di raccontare; la pagina bianca mi ha aiutato a superare le mie timidezze perché, se da una parte ero tutta inchiostro, dall’altra – sul fronte dell’espressione orale – ero silenziosa (ora, meno). In seguito ho scelto la scrittura come lavoro,nelle diverse declinazioni: dal copy al giornalismo passando per i Social e la creazione di contenuti digitali. Sulla narrativa e multimedialità: qualche commissione e poi i corsi di scrittura creativa.
3-Qual è il personaggio a cui ti sei più affezionata?
Domanda non facile, ne ho più di uno.
Melody – “Melody, la Vestale di Inventia - perché incarna una mia passione: gli anime e i manga cui è ispirata. Pari merito per Alice che a volte torna nel labirinto, ma non per colpa sua. Serena Balti di “Trappola d’ardesia” (Delos Crime), per il suo animo travagliato, con la sua controparte, Maddalena, che ha sorpreso anche me, a un certo punto! Mai sottovalutare le persone, soprattutto quelle che per anni sono rimaste negli angoli. Infine, dello stesso racconto lungo, Valerio Scarabelli, il giornalista precario in cui ho riversato una piccola parte di me, ai tempi in cui le notizie erano il mio pane e, a volte, il mio intrigo da risolvere.
4-Perché nel libro Laura nella stanza hai lasciato il finale aperto?
La versione senza finale è nata per dare la possibilità al lettore di giocare con la storia. In realtà esiste anche la versione con il finale che, su richiesta, invio a coloro che hanno acquistato il “senza finale”. Potrei anche chiamarlo un gioco di scrittura creativa, inscritto nel già torbido meccanismo di questo thriller d’eros e intrigo.
5-Progetti per il futuro?
Dicevo, il 2020 è stato un anno di blocco, sia per la narrativa sia per progetti audiovisivi. Sono in attesa, avendo consegnato due lavori (un romanzo e un racconto lungo). Inoltre per l’estate conto di pubblicare in self il secondo libro dedicato alla Vestale di Inventia. Mi auguro che la primavera in arrivo porti alla ripresa del tutto. Con quello che è accaduto, occorre avere pazienza e tenere le dita incrociate.